venerdì 6 novembre 2009

IL CROLLO DEL MURO



- Non vi è libertà, ogni qualvolta le leggi permettono che, in alcuni eventi, l'uomo cessi di essere "persona" e diventi "cosa"- Cesare Beccaria ( 1738 -1794 )


Il 9 novembre 1989, cadeva sotto la spinta degli aneliti alla democrazia e alla libertà di un popolo, il muro che ha lacerato la Città di Berlino

Per 28 anni ha rappresentato, la tangibile realizzazione della così detta : “Cortina di Ferro” e della ancor più angosciante "Guerra fredda" . Quel muro ha materialmente diviso in due la Città, la frontiera tra est ed ovest correva in mezzo a strade e palazzi ;ma in realtà ha diviso l’intera Europa e i suoi popoli.

Ha disgregato intere famiglie, ha negato la libertà a una generazione, ha rappresentato l’epitaffio, dei perseguitati, dei carcerati, dei martiri; un lungo epitaffio di cemento, le cui parole sono intinte nel sangue, dei fuggitivi caduti, sotto i colpi delle mitragliatrici.

Una legge della nostra Repubblica: la legge n° 61 del 15 Aprile 2005, ha riconosciuto
il 9 novembre,ricorrenza della caduta del muro, come "Giornata della Libertà", simbolo della riconquistata democrazia e auspicio per la liberazione di quei popoli ancora oppressi e schiavi dei totalitarismi.

La libertà è un valore inalienabile ed insostituibile, senza di essa l'uomo non è più persona . Ci accorgiamo della sua vitale importanza , solo quando ci manca, non solo in termini di privazione assoluta, ma anche quando essa viene deturpata e sminuita per difetto di giustizia, di cui la libertà è una componente inscindibile, ed al cui raggiungimento, non va mai sacrificata .

All'inizio dell'ultimo Consiglio Comunale, su proposta dei gruppi di maggioranza ,accolta senza indugio da tutti i gruppi politici,si è commemorata questa ricorrenza e invitato
ad organizzare; in ossequio all’articolo 2 della legge n° 61 del 15 aprile 2005, Una cerimonia commemorativa ufficiale e momenti di approfondimento nelle scuole, che illustrino il valore della democrazia e della libertà, evidenziando obbiettivamente, gli effetti nefasti dei totalitarismi, passati e presenti.”

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