Sono un cristiano, sono nato in una famiglia dalle tradizioni cattoliche, ho ricevuto una formazione religiosa cattolica, ho anche ricevuto una educazione scolastica in un collegio arcivescovile.
Non sono un modello di cattolico ,così detto praticante; ma conservo come fosse impresso nel mio DNA quel bagaglio di valori e di principi, su cui è cresciuta la storia, la cultura, l'arte, la letteratura , il diritto,la spiritualità, l'umanesimo degli italiani e degli europei.
Ma anche degli innumerevoli popoli dove, pur nelle diverse ed in alcuni casi contrapposte aspirazioni religiose, il messaggio cristiano è stato il precursore , dei valori di tolleranza, di valorizzazione della persona, di rispetto per la libertà, di rifiuto di ogni discriminazione, di solidarietà umana, di indipendenza della coscienza morale nei confronti dell'Autorità civile; ma anche di rispetto delle istituzioni statali e di osservanza degli ordinamenti che l'autorità civile ci consegna ed a cui ci chiede di obbedire.
Mi indigna la sentenza con cui la corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, chiede la rimozione del crocefisso dalle scuole e dagli uffici pubblici; accogliendo il ricorso della Signora Soile Lautsi Albertin , la quale ritiene di non veder garantito il pricipio di laicità dello Stato. nell'istituto frequentato dai suoi figli, a causa del crocefisso presente nelle aule.
Per chi come me è credente, i principi e il messaggio cristiano, si completano e si proiettano in una prospettiva di speranza, non solo terrena, ma sono riflessi sul destino ultimo dell'uomo e dell'universo ed influenzano in modo significativo la nostra visione del mondo e il nostro comportamento quotidiano, non disgiunto dalla ferma convinzione, che tutto quanto si trovi entro lo Stato ed i suoi poteri, abbia una propria identità e chieda una specifica osservanza, che non contrasta con quegli stessi principi alla base del messaggio cristiano, alla cui luce sovente le carte Costituzionali si sono conformate.
Chi , ritiene che il crocefisso possa indebolire il principio di laicità dello Stato democratico e muove le proprie azioni e il proprio pensiero entro i limiti di un esistenza concepita in veste puramente immanentista, o nel più asettico laicismo; non può disconoscere che i valori cristiani sono stati assorbiti e fatti propri anche dalla cultura laica, pur in assenza di una visione escatologica della vita e ne improntano il pensiero e l'azione, poichè riconosciuti,dagli stessi paladini del laicismo, come valori universali.
La scissione che la civiltà occidentale ha sempre più evidenziato tra Stato e Chiesa, ha fatto seguito all'esaltazione dei valori laici, che sono certo portatori di un ideale di democrazia , ma che non necessariamente debbono essere in opposizione ai valori del credo religioso, o tacciati di contenuti anti democratici.
Senza molta esaperazione concettuale e immaginando di vestire i paramenti di una incontaminata formazione laico-democratica , potremmo giustamente affermare che il potere statale deve venire dal popolo e non può emanare da una persona, da un tribunale o da un ufficio, che stia fuori dal popolo o al di sopra di esso.
Se confrontassimo il valore di questa affermazione e la applicassimo agli esiti e alle reazioni che la sentenza della corte europea ha provocato nella stragrande maggioranza degli italiani, capiremmo subito che questo pronunciamento, non rappresenta minimamente la ideale emanazione laico - democratica, della volontà di un popolo, ma il suo rovescio.
Poichè se esistesse o fosse ipotizzabile un referendum abrogativo di una sentenza, nei fatti questo sarebbe già avvenuto e le motivazioni della corte europea già cancellate , dalle scelte e dalle proteste del popolo italiano.
Se poi volessimo analizzare la problematica della presenza o meno del crocefisso negli edifici pubblici, osservandola dalla prospettiva di una disciplina tra le più laicizzate , come la sociologia , dovremmo affermare che il cristianesimo possiede degli archetipi, che sono stati e sono in grado di strutturare l'esistenza dell'uomo e di collocarlo all'interno di ciò che è universalmente classificato come" società"; poichè del cristianesimo sono emanazione ,quei principi che hanno accompagnato nei secoli, i travagliati processi e difficili percorsi , nati da quel seme cristiano , che fu progenitore di tutte le democratizzazioni.
Tanto basti alle prerogative che laici e laicismo chiedono allo Stato, per sancire quanto il crocefisso sia rappresentativo di quelle stesse peculiarità ed aspirazioni. Poichè se la figura del crocefisso rappresenta per chi crede, il simbolo alla base della propria fede religiosa , esso è contemporaneamente ed efficacemente in grado di rappresentare e richiamare quei valori che storicamente da quella stessa figura, derivano e che sono civilmente così rilevanti per un laico.
Nè penso che Cristo e il Cristianesimo abbiano avuto come sola derivazione e diffusione la Chiesa o le chiese,ma penso che la seconda origine autentica e piena del cristianesimo sia la cultura intesa come rinnovamento etico ed intellettuale , che ha attraversato per secoli l'Europa ed i cui popoli hanno praticato, svolto e sviluppato, trasformandola in vera e propria identità.
Nei fatti,senza questa inconfutabile presa di coscienza, la nostra moderna cultura sarebbe incomprensibile e sarebbe inspiegabile.
Ho invece la conferma storica, che nulla di quanto le diverse dottrine politiche o religiose abbiano nel tempo formulato, di utile, nuovo e concreto attorno all'uomo e alla società, dopo di Cristo ,sia stato detto o sia risultato in contrasto con Lui.
Alla Lega e ai suoi attivisti, oggi più che mai ,attenti ed impegnati nell'affermare la Croce come segno di quell'identità , nazionale ed universale che il cristianesimo rappresenta, mi preme ricordare che il cristianesimo è una religione totalizzante e che il Cristo inchiodato su quel legno che guarda il mondo dal punto più alto è anche colui che ha detto : " Venite benedetti del Padre mio, riceverete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.Perchè io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno : Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? E quando ti abbiamo visto ammmalato o in carcere e siamo venuti a visitarti ? Rispondendo il re dirà loro: in verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me." Matteo 25.
La Signora Lautsi, di origini finlandesi , ma ora cittadina italiana, allorchè decidesse di raggiungere la sua patria natale, non dimentichi di chiedere allo Stato di sostituire la bandiera nazionale dove campeggia una imponente Croce azzurra . Eviti inoltre di portare i suoi figli in molte nazioni nelle cui rispettive bandiere, è iscritto il simbolo della Croce, poichè una tale visione potrebbe assumere , per i suoi figli, un significato discriminatorio sotto il profilo religioso.Può invece con più tranquillità far loro visitare lo Stato della città del Vaticano, sulla cui bandiera non compare alcuna croce e che secondo la sua prospettiva dovrebbe apparire più consona ,senza quel simbolo, a rappresentare la laicità di uno Stato.
Non sono un modello di cattolico ,così detto praticante; ma conservo come fosse impresso nel mio DNA quel bagaglio di valori e di principi, su cui è cresciuta la storia, la cultura, l'arte, la letteratura , il diritto,la spiritualità, l'umanesimo degli italiani e degli europei.
Ma anche degli innumerevoli popoli dove, pur nelle diverse ed in alcuni casi contrapposte aspirazioni religiose, il messaggio cristiano è stato il precursore , dei valori di tolleranza, di valorizzazione della persona, di rispetto per la libertà, di rifiuto di ogni discriminazione, di solidarietà umana, di indipendenza della coscienza morale nei confronti dell'Autorità civile; ma anche di rispetto delle istituzioni statali e di osservanza degli ordinamenti che l'autorità civile ci consegna ed a cui ci chiede di obbedire.
Mi indigna la sentenza con cui la corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, chiede la rimozione del crocefisso dalle scuole e dagli uffici pubblici; accogliendo il ricorso della Signora Soile Lautsi Albertin , la quale ritiene di non veder garantito il pricipio di laicità dello Stato. nell'istituto frequentato dai suoi figli, a causa del crocefisso presente nelle aule.
Per chi come me è credente, i principi e il messaggio cristiano, si completano e si proiettano in una prospettiva di speranza, non solo terrena, ma sono riflessi sul destino ultimo dell'uomo e dell'universo ed influenzano in modo significativo la nostra visione del mondo e il nostro comportamento quotidiano, non disgiunto dalla ferma convinzione, che tutto quanto si trovi entro lo Stato ed i suoi poteri, abbia una propria identità e chieda una specifica osservanza, che non contrasta con quegli stessi principi alla base del messaggio cristiano, alla cui luce sovente le carte Costituzionali si sono conformate.
Chi , ritiene che il crocefisso possa indebolire il principio di laicità dello Stato democratico e muove le proprie azioni e il proprio pensiero entro i limiti di un esistenza concepita in veste puramente immanentista, o nel più asettico laicismo; non può disconoscere che i valori cristiani sono stati assorbiti e fatti propri anche dalla cultura laica, pur in assenza di una visione escatologica della vita e ne improntano il pensiero e l'azione, poichè riconosciuti,dagli stessi paladini del laicismo, come valori universali.
La scissione che la civiltà occidentale ha sempre più evidenziato tra Stato e Chiesa, ha fatto seguito all'esaltazione dei valori laici, che sono certo portatori di un ideale di democrazia , ma che non necessariamente debbono essere in opposizione ai valori del credo religioso, o tacciati di contenuti anti democratici.
Senza molta esaperazione concettuale e immaginando di vestire i paramenti di una incontaminata formazione laico-democratica , potremmo giustamente affermare che il potere statale deve venire dal popolo e non può emanare da una persona, da un tribunale o da un ufficio, che stia fuori dal popolo o al di sopra di esso.
Se confrontassimo il valore di questa affermazione e la applicassimo agli esiti e alle reazioni che la sentenza della corte europea ha provocato nella stragrande maggioranza degli italiani, capiremmo subito che questo pronunciamento, non rappresenta minimamente la ideale emanazione laico - democratica, della volontà di un popolo, ma il suo rovescio.
Poichè se esistesse o fosse ipotizzabile un referendum abrogativo di una sentenza, nei fatti questo sarebbe già avvenuto e le motivazioni della corte europea già cancellate , dalle scelte e dalle proteste del popolo italiano.
Se poi volessimo analizzare la problematica della presenza o meno del crocefisso negli edifici pubblici, osservandola dalla prospettiva di una disciplina tra le più laicizzate , come la sociologia , dovremmo affermare che il cristianesimo possiede degli archetipi, che sono stati e sono in grado di strutturare l'esistenza dell'uomo e di collocarlo all'interno di ciò che è universalmente classificato come" società"; poichè del cristianesimo sono emanazione ,quei principi che hanno accompagnato nei secoli, i travagliati processi e difficili percorsi , nati da quel seme cristiano , che fu progenitore di tutte le democratizzazioni.
Tanto basti alle prerogative che laici e laicismo chiedono allo Stato, per sancire quanto il crocefisso sia rappresentativo di quelle stesse peculiarità ed aspirazioni. Poichè se la figura del crocefisso rappresenta per chi crede, il simbolo alla base della propria fede religiosa , esso è contemporaneamente ed efficacemente in grado di rappresentare e richiamare quei valori che storicamente da quella stessa figura, derivano e che sono civilmente così rilevanti per un laico.
Nè penso che Cristo e il Cristianesimo abbiano avuto come sola derivazione e diffusione la Chiesa o le chiese,ma penso che la seconda origine autentica e piena del cristianesimo sia la cultura intesa come rinnovamento etico ed intellettuale , che ha attraversato per secoli l'Europa ed i cui popoli hanno praticato, svolto e sviluppato, trasformandola in vera e propria identità.
Nei fatti,senza questa inconfutabile presa di coscienza, la nostra moderna cultura sarebbe incomprensibile e sarebbe inspiegabile.
Ho invece la conferma storica, che nulla di quanto le diverse dottrine politiche o religiose abbiano nel tempo formulato, di utile, nuovo e concreto attorno all'uomo e alla società, dopo di Cristo ,sia stato detto o sia risultato in contrasto con Lui.
Alla Lega e ai suoi attivisti, oggi più che mai ,attenti ed impegnati nell'affermare la Croce come segno di quell'identità , nazionale ed universale che il cristianesimo rappresenta, mi preme ricordare che il cristianesimo è una religione totalizzante e che il Cristo inchiodato su quel legno che guarda il mondo dal punto più alto è anche colui che ha detto : " Venite benedetti del Padre mio, riceverete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.Perchè io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno : Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? E quando ti abbiamo visto ammmalato o in carcere e siamo venuti a visitarti ? Rispondendo il re dirà loro: in verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me." Matteo 25.
La Signora Lautsi, di origini finlandesi , ma ora cittadina italiana, allorchè decidesse di raggiungere la sua patria natale, non dimentichi di chiedere allo Stato di sostituire la bandiera nazionale dove campeggia una imponente Croce azzurra . Eviti inoltre di portare i suoi figli in molte nazioni nelle cui rispettive bandiere, è iscritto il simbolo della Croce, poichè una tale visione potrebbe assumere , per i suoi figli, un significato discriminatorio sotto il profilo religioso.Può invece con più tranquillità far loro visitare lo Stato della città del Vaticano, sulla cui bandiera non compare alcuna croce e che secondo la sua prospettiva dovrebbe apparire più consona ,senza quel simbolo, a rappresentare la laicità di uno Stato.
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