venerdì 30 ottobre 2009

Furto sacrilego



"Ove e quando ferma e serena rifulge l'idea divina, ivi e allora le città surgono e fioriscono;ove e quando ella vacilla e si oscura, ivi e allora le città scadono e si guastano"

(G. Carducci 1835 - 1907 ) tratto da: Opere , X ,332

Durante la notte , dall'altare maggiore della chiesa di Pinzano, dedicata ai S.S. Cosma e Damiano è stato divelto il tabernacolo. Si tratta di un opera incastonata nel complesso monumentale dell'altare, di probabile manifattura settecentesca, in stile tardo barocco; con un alzata in marmo , su cui poggiava il crocefisso. Dal raffronto tra le due foto, si nota, che oltre al furto del tabernacolo è stato provocato un gravissimo danno ai manufatti lapidei dell'altare.

Questo atto non è solo una violazione sacrilega. Offende la cittadinanza, poichè colpisce i simboli stessi della Fede ed è un insulto al patrimonio storico - artistico della nostra Città.

Ora ci consiglieranno che i provvedimenti da prendere siano di installare antifurti o telecamere; sono utili anche questi mezzi tecnologici; ma serve sopratutto la riscoperta e la coltivazione di quei valori, che da sempre sono stati alla base di una retta coscienza collettiva, patrimonio condiviso da agnostici e credenti.











2 commenti:

  1. E' successo anche questa estate nella parrocchia di Mombello. E' un fatto odioso, perfino disgustoso per chi, come me, è un praticante.

    Sulle ultime tre righe avrei qualcosa da ridire, magari investire di più sulla sicurezza e meno in Alexia.

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  2. Caro Lettore, che ha visitato il mio Blog con lo pseudonimo di "Fabbricante", concordo con il suo commento. Sono però convinto che si potrebbe ,avendone le disponibilità,investire in sicurezza,e cercare anche di raggiungere il massimo obbiettivo; tuttavia se non si radica nella collettività la convinzione, che qualsivoglia danno arrecato ad un altra persona o ai suoi beni o al patrimonio pubblico, è un danno subito da ciascuno di noi ed i cui effetti ricadono su ciascuno di noi; risulterebbe insufficiente anche un agente di polizia ad ogni angolo di strada.
    Da questa cultura collettiva, dove il singolo si sente parte di un insieme più vasto ed allargato di società,discende il dovere, ad esempio, di difendere,anche la casa del vicino, se minacciata, chiamando le forze di polizia, poicè convinti, che il danno arrecato alla casa di un mio concittadino è un danno arrecato anche alla mia stessa casa.
    Quanto ad Alexia, penso che tra la molteplicità di interessi,che coinvolgono la vita delle persone, ci possa stare anche uno spazio legato allo svago,in particolare per chi è costretto a passare le vacanze estive a Limbiate. Personalmente preferirei osare maggiormente, nella proposta culturale e meno sul puro e semplice spettacolo di intrattenimento. La ringrazio per l'attenzione e permetta di salutarLa con un Ciao. Carlo Schieppati

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